«CERTE COSE POTEVA EVITARSELE, ISPETTORE» AVEVA AGGIUNTO IL CAPO. «VUOL DIRE QUANDO MI SONO RIFIUTATO DI MANGIARE IL TACCHINO CON IL SINDACO?» «NO. VOGLIO DIRE QUANDO LEI HA TIRATO IL TACCHINO CONTRO IL SINDACO.»
Cinque racconti gialli “che più gialli non si può”. In tutti e cinque, l’ispettore Didier risolve i casi in modo brillante. Un losco traffico di passaporti cinesi, una brutta faccenda legata a due boss mafiosi, un povero ragazzo sedicenne che ci lascia le penne. Beh... tutto questo è perfettamente alla portata dell’arguto ispettore dall’implacabile pipa, anche se la sua intraprendenza si avvicina più a quella di Jacques Clouseau che a quella di Sherlock Holmes. Collocata in una piccolissima area di puro genio oltre i confini del demenziale, questa raccolta di racconti costituisce una vera e propria miniera di risate. Vi accorgerete che per leggere questo centinaio di pagine ci vorrà molto più tempo del previsto. Volete riprendere fiato o no?
Nato a Rimini il 19/05/1964 e ivi residente, è giornalista professionista dal 1993, caporedattore centrale del Corriere Romagna, obiettore di coscienza e vegan crudista. Gestisce un locale a Rimini insieme ad un socio. E’ vicepresidente di Universal Pleasure, associazione che combatte l’omofobia, il razzismo e qualsiasi forma di violenza e discriminazione. Nel 2005 ha vinto il premio letterario Interrete Shorts. Nel 2006 ha ricevuto la Menzione d’onore alla terza edizione del concorso letterario internazionale Una favola per la pace.