Filosofia? Sì. Vi fa pensare a quegli interminabili tomi pieni di discorsi astrusi? Siete fuori strada. La filosofia è una di quelle cose che meriterebbero una definizione, ma è più semplice farla che definirla. Apoteosi del pensiero? Facciamo che ci può stare. Però non fermatevi lì, perché vi perdereste una vera e propria meraviglia. Nicola Plasmati fa con il pensiero quello che i più grandi artisti del Novecento facevano con i pennelli: li spingevano oltre, superavano i limiti imposti dalla cultura di massa e, di conseguenza, rompevano ogni consuetudine costringendoti a pensare e non solo a guardare. Ci voleva coraggio, cento anni fa, per vestire i panni dei pionieri intellettuali. Non pensiate, tuttavia, che ce ne sia voluto meno per comporre questi micro-saggi. Ve ne accorgerete, li sentirete stridenti, scomodi, fastidiosi, eppure in qualche modo preziosissimi. Sapete cos’è? È la sensazione di aver intuito qualcosa già da tempo e di trovarla scritta, nero su bianco, sintetica e precisa come un affondo di spada. Sguardo affilato sulla realtà, ironia sferzante (le poesie del Brigante sono pazzesche), interiorità abbastanza vasta da contenere un infinito, espressività sufficiente per completare il tutto con poesie. Vi basta?
Nicola Plasmati, nato chissà quando e chissà dove. Vissuto eternamente dapprima dell’infinito, ove si era smarrito e poi ritrovato. Nicola Plasmati, in sostanza non è mai nato, quello è un far da servi dello Stato. Nell’universo a voi contemporaneo risulta censito al comune di Matera, ove nacque il 2 agosto 1980. Terminato il liceo scientifico, consegue la laurea in ingegneria per l’ambiente e territorio a indirizzo energetico aprendo nella sua città nativa uno studio tecnico di cui ne diventa da subito Head Office Manager. Successivamente apre nella capitale europea della cultura per il 2019, ovvero Matera, un Bed&Breakfast di cui diventa il gestore. Approfondisce per proprio conto studi filosofici, di psicoanalisi, psicologia, linguistica, letteratura e teatro ispirato da grandi maestri quali il genio Carmelo Bene, Eduardo De Filippo, Jacques Lacan, Jacques Derrida, Friedrich Nietzsche, David Hume, Martin Heidegger, Ferdinand de Saussure, Sigmund Freud. La sua linea filosofica appartiene maggiormente agli intellettuali francesi del XIX e XX secolo e molto meno a quelli tedeschi dello stesso periodo fatta eccezione per il solo Friedrich Nietzsche riguardo il superamento dell’esistenzialismo materialistico parlando dell’oltreuomo. Ripugna l’esistenzialismo come forma di presenzialismo di Stato, obbligo dell’essere verso l’io. Dunque esplora i meandri della non esistenza fiancheggiato dalla teologia del negativo. Si ritiene un agnostico stoico e assolutamente un non servo dello Stato né tantomeno della Chiesa. Nicola Plasmati è osceno, ovvero al di fuori dalla scena (o-skenè), al di fuori dal modo e da ogni modalità riconducibile al controllo da parte dello Stato. Nicola Plasmati non c’è, non c’è mai stato, non più stando laddove egli è sempre stato. Nicola Plasmati è in ciò che gli manca, dunque esiste, ma solo nei suoi mankati. Di lui si può dire che è un capolavoro mankato da per sempre dapprima e dopo il tempo.
Genere: Narrativa
Listino: € 9,50
Editore: Europa Edizioni
Collana: Edificare Universi
Pagine: 120
Lingua: Italiano
EAN: 9788893840699