“Non facciamo ciò che vogliamo, ma vogliamo ciò che facciamo”. Maria Montessori
Condensa nei suoi versi Iuliana Madalina Stan tutta la forza e l’urgenza della sua scrittura, una scrittura densa, essenziale, che va diritta al punto, come quando denuncia la violenza sulle donne. Nell’uso della parola, nelle ritmiche serrate, nell’abbondante e attentamente celato uso degli strumenti retorici, la presente è una poesia estremamente complessa, che ha però la grazia di apparire semplice. Sarà per le scelte semantiche che attingono dal quotidiano, sarà per le costruzioni lineari, la sua poesia sembra posarsi sulla pagina come un gesto istintivo. Ma è evidente dalla lettura approfondita dei testi, che questa semplicità è merito di un labor limae che non lascia spazio al dilettantismo della parola.
Iuliana Madalina Stan è nata il 17 agosto 1993 in Romania dove ha vissuto per nove anni. Nel 2002, insieme alla sorella più piccola, ha raggiunto i genitori in Italia, precisamente ad Alatri in provincia di Frosinone. Nel 2017 ha conseguito la laurea in Scienze dell’Educazione e della Formazione presso l’Università degli Studi di Padova. Attualmente lavora come educatrice in un servizio per la prima infanzia. Fin dalla tenera età ha partecipato e vinto numerosi concorsi letterari. Negli anni si è appassionata al teatro sociale: i componimenti poetici inerenti alla violenza sulle donne e all’immigrazione sono stati scritti, i primi per il progetto “Voce e corpo di donna”, a cura di Metaarte, e i secondi per l’associazione VIDES (volontariato internazionale donna educazione sviluppo). All’interno del libro Sguardi sull’Afghanistan, di A. Zuin e N. Valentini, è presente la testimonianza dell’autrice di come ha conosciuto l’associazione Vides Veneto e del suo ruolo come volontaria.
- Genere: Poesia
- Listino: € 11,50
- Editore: Europa Edizioni
- Collana: Tracciare Spazi
- Pagine: 52
- Lingua: Italiano
- EAN: 9788893846486