Il protagonista del romanzo, più che essere il nucleo familiare formato da Alfonso, Assunta e Piero, è il Sud intero, o almeno quella parte più affamata e disperata. La storia si svolge in un arco temporale che va dal 1960 (partenzaì massiccia per la Germania e il nord Italia) al 1991, abbracciando tre generazioni. La prima con enorme “sudore” spiana la strada alla seconda, contribuendo ad elevarla culturalmente, cercando altresì di evitarle l’atroce distacco dalla propria terra, ma invano. I giovani infatti, anche se laureati, saranno costretti a recidere le proprie radici e pur tornando alla casa paterna, ignorano il destino che toccherà ai loro fi gli. “Hanno fregato quelli della mia generazione che eravamo ignoranti, stanno fregando quelli che col sudore abbiamo voluto fossero istruiti. Per noi non c’è possibilità di riscatto” dirà Alfonso, rifl ettendo sull’amaro destino che uno Stato latitante e indifferente non sa evitargli. Antonio Cona racconta con straordinaria delicatezza l’epopea di un meridione flagellato dalla miseria, fatto di eroi umili e coraggiosi, che con lacrime e sudore hanno impastato le fondamenta invisibili del Paese che siamo