Il Morbo di Parkinson distrugge lentamente. Si dice che con il passare degli anni le iridi perdano colore. Per lui non è stato così. Aveva gli occhi splendenti, di un azzurro intenso. Fino all’ultimo. Con una voce delicata eppure struggente, il figlio racconta del padre; un padre che se n’è già andato. Lentamente, ma inesorabilmente, lasciando dietro di sé una strana aridità che pervade l’animo palpitante dell’autore. Un racconto toccante che diventa un modo per avvicinare il concetto stesso di “Morte”, sviscerandolo, affrontandolo nelle sue sfaccettature e nelle sue complessità.
Gian Paolo Boni vive e opera a Roma dove si e’ laureato in Medicina e Chirurgia dedicando la sua vita allo studio e alla ricerca. L’attivita’ lavorativa gli ha permesso di volgere la sua attenzione alla cura dell’”altro” dando particolare rilievo all’indagine psicologica.
Laureato in pianoforte ha svolto attivita’ di musicoterapia con pazienti disagiati fondendo le conoscenze scientifiche con la sua sensibilita’ artistica. Questa opera prima nasce dall’esigenza di raccontare la malattia di un paziente particolare, il padre, aprendo un dialogo tra lui e se stesso.