Sono soprattutto donne, fragili e al tempo stesso coraggiose, quelle che descrive Elisa C. De Mores in questo suo nuovo romanzo. Ambientato interamente in Africa occidentale, in particolare in Nigeria, terra di speculazione economica per gli occidentali, e di conflitti mai sopiti tra fazioni rivali, Tra il tropico e l’equatore racconta le storie di molte giovani donne occidentali, perlopiù sole, confinate spesso a casa, perché mogli di imprenditori o del personale delle ambasciate.
In un mondo nuovo e sconosciuto, però, la loro curiosità e il desiderio di vincere la noia dovranno fare i conti non solo con una cultura nuova e con la sua simbologia, ma anche con situazioni pericolose per la propria incolumità… Parlando delle loro vite, ma anche di altre, di giovani – e perfino di animali -, l’autrice offre uno spaccato dell’Africa più veritiera, non quella edulcorata dai miti, o disprezzata dai pregiudizi, bensì quella che si confronta giorno dopo giorno con i propri problemi e le proprie – agli occhi degli occidentali “esotiche” o bizzarre” – usanze.
Elisa C. De Mores è nata e risiede in Sardegna. Laureata, ha insegnato in Africa e Asia e lavorato all’Istituto Italiano di Cultura di Lagos(Nigeria). Ha già pubblicato diversi libri: “La foresta silenziosa”, “Corpi terreni e corpi celesti” (premio città di Valenzano), “L’assassino non era alto”, “All’ombra della jacaranda (premio Trasimeno e premio Albero Andronico), “Contus”, “L’unione intergalattica”, “L’amore ai tempi di Eleonora d’Arborea” (premio Lago Gerundo e premio europeo di arti letterarie), “Il dono del visir”, “La conta delle formiche”, “La donna che sapeva troppo”, “Una sofferta difficile scelta” (premio San Valentino), “Il bosco e il lupo” (premio Pegasus), “La casa di Venere”, “Al centro della luce”.
Tutte le opere sono giunte in finale in diversi premi.