È dal primo marzo 1925 che Sergio Mignardi fa una cosa molto precisa: vive. È
dal primo marzo 1925 che questa storia ne svela i passaggi. Vi sembra una cosa
semplice? Non lo è. E non è neanche scontata. Da quando vivere è una cosa
facile? Da quando è scontata? Allora vediamo insieme a lui che cosa significa
avere una vita da raccontare. Ascoltiamo le parole di chi ha visto i lager nazisti
da dentro, di chi ha studiato negli anni tra le due guerre mondiali, di chi ha
sparato al confine svizzero per due anni, di chi è stato Comandante di Brigata
di Frontiera, di chi si è fatto tutta la guerra fredda, di chi per quasi dieci anni è
stato nella Nazionale Italiana di Tiro con Pistola, di chi ha avuto il tempo per
costruirsi una famiglia, una cultura e, sommando tutto, una storia che vale la
pena di ascoltare. Anche soltanto per capire cosa significhi il trascurabile dettaglio
che si tratta di una storia vera.
Sembrano le vicende di tante persone. Sembra assurdo
che una sola vita sia sufficiente per avere tante
cose da raccontare. Sembra, ma non è così.